Saldi Confcommercio le famiglie spenderanno in media 346 euro

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Tra poche ore avranno inizio i tanto attesi saldi in quattro regioni d’Italia. I saldi sono attesissimi non solo dai consumatori che potranno acquistare un indumento o un accessorio già visto in precedenza al prezzo ridotto dal 30 al 70% ma anche dai commercianti che sperano di riprendersi dopo anni di crisi che hanno colpito profondamente il settore.

Un problema però è stato sollevato da molti commercianti e che in particolare quest’anno i saldi avvengono in un periodo dell’anno nel quale non è scoppiato ancora il vero inverno.

Secondo le ultime stime della Confcommercio ogni famiglia in Italia consumerà 346 euro per acquistare soprattutto abbigliamento. La Confcommercio ha inoltre stabilito che dovrebbe esserci un incremento delle vendite del 3% rispetto al 2014.

Il periodo dei saldi dovrebbe quindi andare un po’ meglio rispetto a quello degli anni precedenti con una spesa complessiva delle famiglie italiane che potrebbe aggirarsi intorno ai 5,4 miliardi di euro. L’inizio dei saldi è previsto in sole quattro regioni per domani 2 gennaio nelle restanti 14 regioni i saldi avranno inizio il giorno prima dell’epifania il 5 gennaio prossimo. Le quattro regioni dove da domani partiranno i saldi sono Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d’Aosta e si prevede che gli acquisti saranno soprattutto di capi di abbigliamento con il 94,1 seguiti dalle calzature con il 72,8.

Secondo sempre la Confcommercio sono le donne maggiormente attratte dai saldi e che quindi spenderanno di più rispetto agli uomini. La fascia di età di donne più interessate ai saldi sarà quella compresa tra l’età dei 18 ai 44 anni che abita nei grandi agglomerati urbani come Milano e Roma.

Renato Borghi massimo dirigente della Federazione Moda Italia-Confcommercio ha così commentato il periodo dei saldi: “Saldi sono occasioni importanti per i consumatori a caccia dell’affare.  Per gli operatori commerciali sono fondamentali più per dare continuità a quei piccoli, quasi impercettibili, segnali di ripresa, che per le loro casse. Con questo tipo di vendita, aumentano i ricavi, ma diminuiscono i margini. Le nostre stime sulle vendite in saldo prevedono una crescita media del 3%. Servono ora segnali forti e politiche di sostegno e rilancio dei consumi nei negozi che stanno abbandonando le vie dei nostri centri. Il clima è diventato sempre più mite dal punto di vista meteorologico, ma non così clemente nei confronti degli operatori commerciali che hanno visto ridurre fortemente le vendite di capi più pesanti e di calzature ed accessori di stagione. Anche per questo siamo sempre più determinati a chiedere lo spostamento dei prossimi saldi ad effettiva fine stagione, almeno a fine gennaio, scelta confermata da circa l’80% delle aziende del settore”.

Secondo sempre la Confcommercio sono molte di più le persone che si fidano ad acquistare ai saldi mentre scendono i potenziali acquirenti di merce tramite il web.