Ancora polemica sui test di medicina tenutosi l’8 aprile scorso. Al centro dell’attenzione l’ accaduto all’ateneo di Bari, sede dei test del capoluogo pugliese, dove all’apertura del plico invece di trovare 50 buste sigillate della prova ve ne erano soltanto 49.

Le associazioni studentesche Udu e Rete hanno depositato presso la Digos di Bari un esposto per sospette gravi irregolarità nello svolgimento della prova e chiedendo il sequestro di tutti i vari test compilati dagli studenti ed inviati al CINECA.

La Digos di Bari ha subito aperto un procedimento contro ignoti per truffa.

Gli inquirenti hanno potuto verificare che il plico incriminato era stato manomesso ed era stato chiuso in maniera totalmente differente rispetto agli altri.

La polizia del capoluogo pugliese ha interrogato i componenti della commissione di Bari e tutte le persone  alle quali è passato tra le mani il plico incriminato.

Gli uomini della pubblica sicurezza che si stanno occupando del caso hanno ricostruito il percorso del plico che da Roma è stato trasportato a Bologna e dal capoluogo emiliano infine è arrivato a Bari ed ha sostato in un furgone per giorni in una caserma dei carabinieri.

Allo stato attuale le associazioni studentesche dell’ Udu e Rete hanno chiesto al Ministro l’annullamento della prova in seguito a tutto quello che è successo a Bari.

Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini non si è ancora pronunciata sul caos di Bari e su il possibile stop ai test.

Fino a possibili nuovi scenari restano ora da tenere ben in evidenza le date del 22 aprile quando ci sarà la pubblicazione dei risultati definitivi e il 12 maggio giorno della graduatoria nazionale.