Emergenza COVID-19 a Bari, il Sindaco Decaro “I soldi promessi dal governo per i comuni non bastano, o si garantisce equilibro o raccolta rifiuti, trasporto pubblico e servizi sociali non saranno più assicurati”

Antonio Decaro nella sua qualità di presidente dell’’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), ha partecipato al vertice con il ministro dell’Economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, durante il quale si è discusso di nuovi approvvigionamenti economici per comuni.

Alla fine della riunione Decaro ha ringraziato per lo sforzo il governo che ha garantito il finanziamento di 3 miliardi ma ha anche voluto precisare che per garantire i servizi essenziali servono altre cifre.

“Apprezziamo lo sforzo del governo, una iniezione di 3 miliardi di euro, una cura per le città. Ma queste risorse rischiano di essere comunque insufficienti rispetto al calo delle entrate che noi sindaci stimiamo in circa 5 miliardi di euro. Pur, quindi, riconoscendo un significativo sforzo”.

Decaro ha anche detto che: “abbiamo chiesto e ottenuto un tavolo di monitoraggio per tenere sotto controllo le perdite dei Comuni che dipenderanno dai tempi del lockdown. Le entrate dei Comuni stanno scendendo, e scenderanno inesorabilmente, in base al protrarsi della fase di stop e al tempo necessario per un vero riavvio. Al momento per il mese di marzo, il primo di lockdown, abbiamo riscontrato un calo del 53 per cento, relativamente alle entrate tributarie, e del 22 per cento per le entrate tariffarie. Numeri che ci dicono che queste risorse sono fondamentali. Non si può dimenticare che i Comuni funzionano esattamente come le aziende: entrate e uscite regolano il bilancio e quindi la sostenibilità delle spese. Ma le spese di un Comune”.

Decaro conclude affermando che a rischio sono nei comuni i servizi essenziali: “significano servizi per i cittadini: raccolta rifiuti, trasporto pubblico, servizi sociali. Ecco perché quando si parla di quanto serve ai Comuni si deve tenere ben presente che o si garantisce l’equilibrio di bilancio degli enti o si dice ai cittadini che i servizi essenziali non saranno più assicurati”.