Covid-19 a Bari, Decaro a cuore aperto “Ogni volta che rivedo quei video mi vergogno” a Conte “Servono risorse importanti sennò costretti a interrompere trasporti pubblici e raccolta dei rifiuti”

Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci ha rilasciato una lunga intervista a Immagina Magazine.

Il primo cittadino di Bari ha tracciato un bilancio sui due mesi di convivenza con il Covid-19 che hanno stravolto la vita ai baresi.

Decaro racconta così l’emergenza Covid-19: “Sono stati due mesi difficili, in cui però il senso di responsabilità della stragrande maggioranza degli italiani ci ha permesso di diminuire il contagio e di evitare che dilagasse. Bisogna però evitare che passi il messaggio che abbiamo sconfitto il virus, perché non è così. Dal 4 maggio potremo dire di aver superato in gran parte del Paese l’emergenza sanitaria, ma purtroppo continueremo a contagiarci, ad ammalarci e qualcuno purtroppo continuerà a perdere la vita, fino a quando non lo sconfiggeremo con un vaccino. In questi due mesi, soprattutto all’inizio, non è stato facile convincere i cittadini di quelle parti del Paese che non erano colpite direttamente dal virus a rispettare le restrizioni, poi per fortuna tutti hanno capito e quelle restrizioni ci hanno salvato”.

Antonio Decaro ha anche parlato dei suoi video che hanno fatto il giro del mondo: “Ogni volta che guardo quei video un po’ mi vergogno. Non ho né la cultura dell’uomo solo al comando né il fisico dello sceriffo. Ma ho voluto comunque utilizzare questo metodo per spiegare ai miei cittadini che c’erano comportamenti che mettevano a rischio la loro salute e quella delle altre persone. Ha funzionato perché già nei giorni successivi, nei parchi e nelle spiagge, non girava più nessuno. Mi creda, sigillare i parchi e le strade per me, che nel mio primo mandato mi sono speso per pedonalizzare e riqualificare la città, per fare di Bari una palestra all’aperto, non è stato affatto bello. Allontanare le persone dagli spazi in cui le avevo invitate per anni ad andare e ad aggregarsi, per esempio con le reti civiche e urbane, è una cosa che non avrei mai pensato di dover fare”.

Il primo cittadino racconta dell’emozione che ha provato a camminare nelle strade del centro di Bari deserte: “Sono sicuro che andrà tutto bene. Quel video è stato trasmesso in diretta e mi sono ritrovato su una strada che è il simbolo della riqualificazione della nostra città, la strada delle persone, dei tavolini all’aperto, che abbiamo pedonalizzato noi. Ero sceso in strada per dimostrare che il lockdown delle 18 stava funzionando, ma mi sono emozionato perché quella era la strada dei ragazzi, dei turisti e vederla così deserta non è stato facile da accettare. Ma poi mi sono ripreso subito e ho ricominciato a combattere per la mia città, sono convinto che non solo Bari, ma il Paese intero, come dimostra la storia italiana, saprà rialzarsi e tornare a camminare anche questa volta”.

Poi il primo cittadino ha parlato dell’emergenza entrate per il comune di Bari: “Risorse per gli enti locali che vivono di uscite e di entrate. Abbiamo perso capacità fiscale e se lo Stato non ci aiuta ci potremmo trovare davanti all’obbligo di interrompere servizi essenziali come i trasporti pubblici o la raccolta dei rifiuti. Poi c’è bisogno di risorse a fondo perduto per le attività, un bonus per negozi di vicinato, bar, ristoranti. Per quanto riguarda il turismo, serve un investimento importante. abbiamo messo tanti anni a portare all’attenzione del mondo i nostri borghi, le nostre feste, le nostre sagre, dobbiamo investire per riportare le persone nel nostro Paese. Ma l’investimento più grosso che possiamo fare per la ripresa è una gigantesca opera di sburocratizzazione, in una situazione di emergenza servono risposte di emergenza”.