Barriere coralline a rischio estinzione nei Caraibi può essere salvata da pesci pappagallo

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Una delle più belle meraviglie del mondo, la barriera corallina dei  Caraibi, è a rischio di estinzione e se l’uomo non dovesse intervenire immediatamente a ristabilire l’habitat naturale tra venti anni cesserebbe di esistere.

E’ questo il triste risultato di uno studio portato avanti dall’Iucn, Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, grazie all’apporto di novanta scienziati esperti dei habitat marino e della nascita ed il mantenimento delle barriere coralline.

Dal 1970 ad oggi i chilometri nel mare dei Caraibi di barriera corallina si sono ridotti sensibilmente quasi del 50% e se i coralli scompaiono con la stessa frequenza dell’ultimi trentanni questa bellezza della natura potrebbe scomparire per sempre entro il 2034.

La barriera corallina del mare dei Caraibi che bagna tutto il centro America ed in particolare il Messico,le isole di Cuba, Santo Domingo e Honduras attualmente per lunghezza rappresenta il 9% delle barriere presenti in tutta la terra.

Gli scienziati hanno verificato che la causa di questa lenta ma costante morte dei coralli è determinata dalla grossa quantità di alghe presenti nel mare che provocano un vero e proprio  soffocamento della barriera corallina.

Il rimedio a questo scempio può essere riformare l’habitat naturale di questo mare con il ripopolamento di specie dei pesci pappagallo e di ricci che si nutrono di alghe e che quindi ne farebbero diminuire sensibilmente la presenza nei mar dei Caraibi.