Roma conto extralarge per tre turisti inglesi, pagati 42 euro tre gelati e bottiglia d’acqua

Tre turisti inglesi in gita nella città eterna hanno voluto vedere uno dei simboli della capitale italiana, la Fontana di Trevi, attualmente in restauro.

Poi dopo aver lanciato la solita monetina con l’intento un giorno di ritornarci a Roma hanno deciso di mangiarsi un buon gelato artigianale a testa e di comprarsi per dissetarsi una bottiglietta d’acqua.

Al momento del conto non credevano ai loro occhi per la cifra richiesta ,42 euro ed hanno iniziato a protestare con il titolare del bar che non era uno qualunque ma il bar “Il Caffè” uno dei più rinomati di Roma ed anche più costosi.

Per il conto esagerato i tre turisti si sono rivolti alla caserma dei carabinieri vicina ed hanno esposto l’accaduto sporgendo denuncia e commentato così i fatti: “Avevamo appena pagato 59 euro per la cena, comprensiva di un litro di vino, e poi ci hanno fatto pagare 42 euro per il gelato … Siamo stati attenti a guardarci dai borseggiatori a Roma, ma non avremmo mai pensato che saremmo stati truffati in un bar”.

Il giorno i tre turisti si sono presentati nuovamente al bar vicino alla fontana di Trevi “Il caffè” accompagnati però questa volta dalle forze dell’ordine.

I carabinieri hanno subito però potuto controllare che il gestore del bar era in assoluta buona fede visto che i prezzi dei gelati e della bottiglietta dell’acqua erano ben esposti nel locale e quindi non vi era stato nessun tipo di inganno.

Il noto giornale inglese “Teleghaph” ha pubblicato in prima pagina la notizia del conto extralarge pagato dai tre turisti americani a Roma elencando anche i precedenti avvenuti a degli altri turisti arrivati  nella città eterna e che hanno dovuto pagare un esagerato conto.

Il gestore del bar “Il caffè” ha voluto precisare che: “L’errore è loro, io suggerisco sempre ai clienti stranieri di leggere il menù.

Ha anche giustificato che i costi di un gelato sono raddoppiati se serviti al tavolo e che una coppa di gelato del bar “Il caffè” equivale ad un pranzo e che il prezzo cambia notevolmente se il prodotto viene consumato al banco o seduti al tavoli.

Chissà se quella monetina dei desideri lanciata nella Fontana di Trevi ora i tre turisti inglesi non la rivorrebbero indietro scottati dell’accaduto e vogliosi di non mettere più piede nella capitale italiana.

Ma d’altronde anche vicino al big ben a Londra un the con dei biscottini ha un costo forse triplo rispetto al gelato artigianale italiano.

La giunta comunale di Roma decise già l’anno scorso per ovviare a queste “spiacevoli sorprese” di pubblicare sui giornali locali un elenco di gelaterie romane dove poter comprare il gelato a basto costo forse anche per quest’anno la pubblicazione dovrebbe essere rifatta.