Riforma pensioni Poletti: ultime notizie modifiche legge Fornero su flessibilità e pensione anticipata

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Ci siamo svolta nella politica dell’esecutivo Renzi sulla riforma Fornero dopo un inizio un po’ titubante e le affermazioni del premier che destavano più di una preoccupazione ai lavoratori per non volere modificare assolutamente l’impianto dell’attuale riforma pensionistica qualcosa è notevolmente ambiato.

Si è cominciato sull’intervenire in favore degli esodati categoria di lavoratori più svantaggi dall’attuale riforma che dopo l’approvazione della legge Fornero si sono ritrovati dal 1 gennaio 2012 senza lavoro e senza pensioni.

Il governo ha provveduto qualche mese a salvaguardare 30 mila lavoratori che fanno parte della categoria degli esodati un piccolo passo verso la definitiva risoluzione di un problema gravissimo.

Di qualche giorno fa invece la notizia dell’approvazione dell’emendamento presentato dall’Onorevole Ghizzoni alla riforma della Pubblica amministrazione per poter finalmente far accedere alla pensione gli esodati della scuola denominati Quota 96.

I Quota 96 non hanno potuto accedere alla pensione per una errata interpretazione di coloro che hanno materialmente stilato la riforma delle pensioni.

La legge Fornero, infatti prevede che i l’anno scolastico termini non più come era previsto prima il 31 agosto di ogni anno ma bensì il 31 dicembre alla fine dell’anno solare ed anche i contributi dei lavoratori del comparto scuola si maturino sempre alla fine dell’anno.

In questo modo è stata bloccata la possibilità a 4 mila lavoratori del comparto scuola, insegnati e lavoratori Ata, di poter accedere alla pensione dal 1 settembre 2012.

Con l’emendamento approvato due giorni fa dalla Camera che per diventare definitivo deve avere anche l’ok del Senato si è ripristinato un diritto acquisito dal comparto scuola che l’anno lavorativo per i lavoratori del ministero della pubblica istruzione termina il 31 agosto di ogni anno.

Se fosse approvata in tempi brevi l’emendamento anche al Senato i Quota 96 che hanno lottato per più di due anni potranno finalmente accedere alla tanto meritata pensione.

Ricordiamo che i Quota 96 sono lavoratori che hanno compiuto 60 anni di età ed hanno accumulato 36 anni di contributi o hanno 61 anni di età con 35 anni di contributi.

Il problema che impediva ai quota 96 di accedere alla pensione era squisitamente economico che è stato risolto dal governo attuando la spending rewiew nel pubblico.

Novità importanti sono in arrivo anche per gli statali che con la riforma della pubblica amministrazione potrebbero accedere alla pensione con l’approvazione della riforma .

La nuova riforma della pubblica amministrazione prevede che i lavoratori e le lavoratrici che hanno raggiunto il massimo dei contributi possano accedere alla pensione senza dover attendere il raggiungimento del requisito anagrafico.

Questo consente a circa 15 mila dipendenti di accedere immediatamente alla pensione ed allo stato di  poter diminuire il numero di esuberi presenti nella pubblica amministrazione che è pari ad un numero elevatissimo di unità più di 85 mila.

Inoltre con il meccanismo di concedere la pensione anticipata ai lavoratori statali si può finalmente mettere in moto uno degli obbiettivi principali dell’operazione di governo più volte dichiarato dal ministro Madia e dallo stesso Renzi di rimettere in moto il ricambio generazionale.

In pratica consentire nuovamente ai giovani o chi non ha lavoro mediante concorso di ambire ad un posto pubblico che era diventato una chimera per tutti.

Ma se si attuerà come sembra la pensione anticipata nel pubblico bisogna provvedere ad attuare un provvedimento analogo anche nel privato per non creare disparità di trattamento e per questo che il ministro del lavoro Giuliano Poletti da medi sta lavorando sull’ipotesi di un prepensionamento che consenta ai lavoratori privati che hanno raggiunto il massimo dei contributi come i lavoratori precoci di poter accedere alla meritata pensione.