Sanremo 2022, Amadeus una furia contro gli esclusi: “Non devono …”

Sanremo 2022 è nell’aria e i giochi sono ormai tutti fatti, sia quelli che sono stati già rivelati come i nomi dei cantanti in gara sia quelli sui quali ancora c’è il massimo riserbo come, ad esempio, il nome di chi affiancherà Amadeus sul palco o se Fiorello ci sarà oppure no. Il totonome è già partito da tempo e, fino ad ora, i personaggi più gettonati sono stati Alessia Marcuzzi e, ultimamente, anche Elisa Isoardi. Ma nessuno conferma e nessuno smentisce.

In questi giorni parecchi cantanti che non sono stati ammessi alla manifestazione canora più importante d’Italia dopo aver presentato la loro canzone, hanno esternato il loro malcontento e Amadeus ha voluto dare loro una risposta. Vediamo cosa ha detto.

Amadeus risponde ai cantanti esclusi dal Festival di Sanremo che si sono lamentati

Amadeus ha tenuto una conferenza stampa per presentare Sanremo e in quell’occasione ha risposto ai Jalisse che si sono lamentati di essere stati esclusi da Sanremo per 25 anni di fila: “Jalisse esclusi per 25 anni di fila? Non bisogna lamentarsi ma lavorare … Io valuto la canzone, non la ritenevo adatta al mio Festival; niente di personale con loro, così come con gli altri 320 che non fanno parte di questo Sanremo. Auguro loro di lavorare, non di lamentarsi”.

Poi Amadeus ha spiegato perché ha scelto di tagliare la sezione Nuove Proposte e ha detto così: “Mi è venuto in mente di togliere la sezione Nuove Proposte perché ho visto che in questi anni salgono sul palco, uno vince, ma nessuno se li fila”.

E poi alla domanda se presenterà anche la prossima edizione ha risposto così: “Non lo dirò, in passato l’ho detto, ma poi l’ho rifatto, lo comunicherò alla fine di questa edizione”.

Le dichiarazioni di Amadeus prima di iniziare il Festival di Sanremo 2022

Amadeus, in conferenza stampa, ha detto: «Sono contento di iniziare questa avventura. Il primo Festival fu il massimo dell’assembramento, non avevo mai visto tanta gente insieme. Il secondo il deserto che non auguro a nessuno di rivivere: ricordo le riunioni in cui si pensava addirittura di cancellarlo. Per me non ce ne sarà un’altra, lo dico tutti gli anni ma da interista direi che mi fermo al triplete».

Poi Stefano Coletta, direttore Rai 1, ha dichiarato: «Siamo all’atto finale di una parabola che è stata unica nella storia della tv. Il primo fu una festa, l’anno scorso un’edizione antistorica, ma con un cambio di pubblico mai avvenuto prima che ha portato i giovani davanti alla tv. A quella in arrivo mi preparo con un sentimento di giustizia compensativa: spero si possa lavorare senza la paura e i timori dello scorso anno».