Grafene al posto del litio, una rivoluzione per telefonini e macchine elettriche

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Una rivoluzione nel mondo della tecnologia arriva grazie alla scoperta del grafene.

L’origine della scoperta è da attribuire alla Russia quando nel 2004 dei ricercatori , che, nel 2010, hanno per questo anche vinto il premio Nobel, misero a punto questa straordinaria scoperta e poi successivamente in Italia, l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ha creato una pila che al posto del litio usa appunto il grafene garantendo una durata che rispetto al litio è del 25% maggiore.

Il grafene è un foglio a due dimensioni che ha lo spessore di un atomo di carbonio.

Le caratteristiche straordinarie del grafene sono la estrema flessibilità tanto che si è pensato di usarle per le batterie dei cellulari in modo che siano ripiegabili e da mettere tranquillamente i  tasca, infatti possono subire una torsione addirittura del 40%,  la impermeabilità e il suo essere un conduttore elettrico.

E proprio questa flessibilità che permette come fosse inchiostro di coprire completamente l’elettrodo della batteria infatti basta un grammo di grafene per coprire 2.600 metri quadrati.

Questa scoperta sta interessando tantissimo anche il mondo della elettricità tanto che alcune importantissime società si stanno avvicinando a questa scoperta, parliamo addirittura di Bluecar del gruppo Bollorè e di Enel

Tra l’altro poiché il grafene è un ottimo conduttore ha una capacità di ricaricarsi in tempi brevissimi rispetto alla normalità e dunque se per un’auto elettrica il tempo attualmente necessario va dalle sei alle otto ore con la batteria al grafene serviranno solo una manciata di minuti, “in prospettiva apre la strada allo sviluppo di batterie che si potrebbero ricaricare nell’arco di minuti, non ore»..

La scoperta del grafene e poi la successiva creazione della pila saranno oggetto di attenzione da parte di «Nano Letters», laeder della nanotecnologie e dell’elettrochimica.

Figurarsi che anche la Head sta pensando di utilizzare il grafene per costruire i nuovi manici delle racchette da tennis.

Oggi di produzione di grafene si sta occupando Genova dove i ricercatori dell’Iit riescono a produrre circa due litri al mese ad un costo di 400 euro per un centinaio di millilitri.