Tumore al seno e alla prostata si combatte camminando per 2 chilometri

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Uno studio condotto da due organizzazioni britanniche: la “Macmillan Cancer Support”, una delle più importanti al mondo per assistenza ai malati di tumore e ai loro familiari e dalla Ramblers che è un’associazione che ha come intendo diffondere nel mondo i benefici che determina il camminare ha reso noto degli importati risultati sulla lotta per il cancro.

Che camminare fa bene alla salute era indubbio ma che potesse ridurre del 20% l’insorgenza di tumori al seno e alla prostata era fino ad ora del tutto sconosciuto.

Lo studio delle due organizzazioni ha stabilito che camminare due chilometri a ritmo sostenuto permettere di ridurre la possibilità di contrarre tumori.

Inoltre fa bene anche a chi il cancro è stato già diagnosticato e lo sta combattendo riducendo il rischio di morte.

In questi pazienti il rischio di morte secondo statistiche redatte da queste due organizzazioni si riduce del 40% per i tumori al seno e del 30% per il cancro alla prostata camminando 2 chilometri o venti minuti a passo svelto al giorno.

Benedict Southworth direttore di una delle associazioni autrici della ricerca ha così commentato lo studio: “I benefici del camminare sono numerosi. È sempre più chiaro che percorrere regolarmente a piedi anche brevi distanze, influisce sulle modalità di recupero di coloro che si trovano ad affrontare e convivere con il cancro o con altre gravi condizioni di salute”.

Lo jogging quotidiano inoltre attenua gli effetti collaterali che può determinare una malattia come il cancro tipo l’ansia, gonfiore e depressione.