Alzheimer, l’assunzione di antidepressivi può causare l’insorgenza del morbo

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Il morbo di Alzheimer, che prende il nome da un medico tedesco che scoprì la malattia nel lontano 1906, è oggetto di frequenti studi che hanno lo scopo di cercare di capire come nasce e di ritrovare la cura per contrastarlo.

I malati del morbo di Alzheimer nel mondo sono tantissimi, più di 40 milioni e da recenti studi si  è potuto stabilire che il numero aumenterà in modo incredibile nei  prossimi anni tanto da quasi da raddoppiare il numero degli esseri umani colpiti da questa terribile patologia.

I ricercatori di due università di Bordeaux in Francia e di Montreal in Canada hanno riscontrato che  il principio attivo del benzodiazepine contenuto in molti antidepressivi è uno dei fattori che comporta l’insorgenza del morbo di Alzheimer.

Lo studio è stato condotto esaminando più di 1.800 cartelle mediche di malati di Alzheimer nel Quebec nel Canada e confrontandola con 7mila pazienti che non hanno contratto il morbo che però assumono quotidianamente antidepressivi.

La ricerca ha portato ad un clamoroso risultato che è stato pubblicato sul “British Medical Journal” coloro che assumono abitualmente ansiolitici contenenti il principio attivo del benzodiasepine per un periodo superiore ai tre mesi sono più esposti a contrarre il morbo di Alzheimer.

La possibilità di contrarre l’ Alzheimer aumenta del 51% se la terapia di antidepressivi è più lunga di tre mesi e del 80% se l’assunzione di ansiolitici avviene da più di 120 giorni.

Secondo i ricercatori franco-canadesi l’assunzione di ansiolitici per evitare di essere a rischio di Alzheimer non deve durare più di tre mesi di tempo.

A spiegare i risultati di questa ricerca è stata Sophie Billioti de Gage una delle coordinatrici del team che ha condotto questa importante ricerca:“Ad ogni modo servono ulteriori studi per arrivare a provare in via definitiva che le benzodiazepine causino l’aumento di rischio. Inoltre si noti che le linee guida internazionali raccomandano terapie brevi, quindi il rischio da noi evidenziato si riferisce a un uso dei farmaci al di fuori delle raccomandazioni”.

L’ Alzheimer quindi che colpisce nella maggior parte dei casi gli essere umani che hanno un’età superiore ai 65 anni oltre ai fattori ereditari può essere contratto anche per l’assunzione di psicofarmaci contenenti benzodiasepine.

Certo che dal 1906 anno in cui fu scoperta questa terribile patologia ad oggi sono passati più di un secolo ma sono ancora ignote le cause che determino l’insorgenza di una malattia che colpisce 44 milioni di persone come il morbo di Alzheimer.

Sono tantissime le ricerche che sono state portate a termine in questi ultimi anni ma ancora non è stato scoperto un farmaco che possa bloccare o far regredire una delle malattie più devastanti che colpisce l’uomo.