Italiani stipendi choc con una media da fame di 1.350 euro mensili

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Il rapporto sui salari, che è stato redatto dall’Isrf Lab, con l’aiuto del segretario generale della Fisac Cgil è inquietante in 13 anni dal 2000 al 2013 lo stipendio dei lavoratori ha avuto una evoluzione verso il basso mentre sono aumentati a dismisura i guadagni degli imprenditori e dei liberi professionisti.

Secondo i dati impietosi il reddito dei lavoratori ha avuto un calo di ben 8.312, mentre quello degli imprenditori e dei liberi professionisti è aumentato di 3.142 euro.

Tutto questo è dovuto secondo lo studio della Cgil ad un aumento della pressione fiscale sul lavoro dipendente che se fosse rimasta ai livelli degli anni 80 ora lo stipendio medio di un lavoratore sarebbe pari a 1.600 euro rispetto alla media da fame di poco superiore ai 1.300 euro mensili.

Le tasse hanno eroso 300 euro mensili pari ad un ammontare annuo di 3.600 euro somma che equivale a tre stipendi di questo periodo disastroso di grandissima crisi e sofferenza per le famiglie italiane.

Lo stipendio del dipendente italiano è inferiore a quello del collega tedesco del 10%.

Ma i più penalizzati sono i giovani che se riescono per miracolo a trovare un lavoro riescono a percepire uno stipendio inferiore a quello di un lavoratore della stesa età però nel 1970.

Secondo la relazione predisposta dalla Cigl lo stipendio medio degli italiani è di 1.327 euro.

Molti giovani si stima che siano dai 7 agli 8 milioni di lavoratori percepiscono meno di 1000 euro mensili rasentando la soglia della povertà.

Secondo lp studio della Cigl :“Un giovane neolaureato, peraltro mediamente precario, se va bene oscilla tra gli 800 e i 1.000 euro mensili fino a 35 anni, mentre oltre sette milioni di pensionati percepiscono meno di 1.000 euro mensili”.

Il rapporto diventa difficile da comprendere quando si raffronta lo stipendio di un lavoratore italiano con quello di un lavoratore tedesco che secondo la Cgil guadagna qualcosa come seimila euro in più all’anno.

Decisamente meglio se la passano i manager che percepiscono all’anno quando un lavoratore prenderebbe lavorando per 225 anni cioè più di due secoli.

Rapporto impietoso che dimostra quanta diseguaglianza c’è in Italia.

Un top manager guadagna qualcosa come  28 mila euro al mese con alcuni manager che arrivano a prendere qualcosa come 6 milioni di reddito all’anno.

Nel 1970 un manager, sempre secondo lo studio Cigl, guadagnava 20 volte in più del lavoratore ora siamo arrivati ad un rapporto di 250 volte in più.

Il rapporto sullo stipendio medio mensile sarà presentato dalla Cigl domani 15 settembre alla festa dell’unità di Bologna dove vi sarà un convegno proprio su questi drammatici dati alla presenza di uno dei dirigenti della Cigl il dottor Megale e il responsabile economico del Pd Filippo Taddei.

Un piccolo sollievo a 10 milioni di dipendenti è arrivato dal bonus irpef degli 80 euro previsto dall’esecutivo Renzi a tutti i lavoratori che hanno uno stipendio inferiore ai 1.500 euro mensili.