Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, protagonista del durissimo scontro con Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale, è stato accolto con forti proteste durante una vacanza sulla neve in Vermont. Centinaia di manifestanti, con striscioni e slogan, hanno espresso il loro dissenso verso l’atteggiamento del numero due di Donald Trump, accusato di aver provocato e umiliato il leader ucraino durante l’incontro a Washington.
Le proteste in Vermont: “Vance, vali un decimo di Zelensky”
Appena atterrato in Vermont per un fine settimana sugli sci, Vance è stato accolto da circa 1.000-2.000 manifestanti radunatisi lungo le strade di Waitsfield, cittadina turistica nota per le sue piste innevate.
Tra gli striscioni esposti dai manifestanti si leggevano frasi come:
- “Sei la disgrazia del nostro Paese”
- “Vattene a sciare in Russia”
- “Vance, vali un decimo di Zelensky”
Secondo gli organizzatori, il vicepresidente avrebbe evitato di farsi vedere, probabilmente deviando il percorso o entrando nell’hotel senza esporsi. Nel frattempo, in una delle piazze principali di Waitsfield si è tenuta anche una contro-manifestazione a favore di Vance, organizzata dai suoi sostenitori per “contrastare la negatività”.
Il duello tra Vance e Zelensky nello Studio Ovale
Il dissenso nei confronti di Vance è esploso dopo l’incontro tra Trump, Vance e Zelensky alla Casa Bianca, una riunione che avrebbe dovuto affrontare le richieste ucraine di nuove garanzie di sicurezza e supporto militare. Invece, si è trasformata in un duro scontro verbale trasmesso in diretta mondiale.
Il botta e risposta tra Vance e Zelensky
- Zelensky: “Di quale diplomazia stai parlando, J.D.? Cosa intendi?”
- Vance: “Sto parlando del tipo di diplomazia che fermerà la distruzione del vostro Paese. Signor Presidente, penso sia irrispettoso da parte sua venire nello Studio Ovale e discutere di questo di fronte ai media americani. In questo momento, state costringendo le reclute ad andare in prima linea perché avete problemi di personale. Dovreste ringraziare il Presidente (Trump)”.
- Zelensky: “Sei mai stato in Ucraina per vedere i nostri problemi? Vieni una volta”.
- Vance: “Ho visto e letto abbastanza. So cosa sta succedendo: state portando la gente lì per un tour di propaganda. Negate di avere problemi di mobilitazione nel vostro esercito?”
- Zelensky: “Durante una guerra, tutti hanno problemi, anche voi. Avete un oceano meraviglioso (che vi separa dall’Europa) e non lo sentite ora, ma lo sentirete in futuro…”
- Trump (interrompendo): “Non lo sai. Non dirci cosa sentiremo. Stiamo cercando di risolvere un problema. Non dirci cosa sentiremo.”
- Zelensky: “Non te lo dico… sto rispondendo…”
- Vance: “È esattamente quello che stai facendo.”
Le conseguenze dello scontro: USA pronti a tagliare i fondi all’Ucraina?
Dopo lo scontro, si rafforza il rischio che Trump decida di interrompere gli aiuti militari a Kiev, mettendo l’Ucraina in una situazione estremamente difficile. La Casa Bianca ha già bloccato un accordo sulle terre rare con Kiev, e fonti vicine all’amministrazione parlano di una strategia per costringere Zelensky a negoziare una pace con Mosca.
L’Unione Europea, nel frattempo, ha ribadito il proprio sostegno all’Ucraina. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il premier spagnolo Pedro Sánchez e il leader polacco Donald Tusk hanno espresso piena solidarietà a Zelensky, mentre l’Italia, con Giorgia Meloni, cerca di mantenere una posizione intermedia tra Trump e Kiev.
Trump e Vance isolati in politica estera?
Le proteste in Vermont suggeriscono che l’atteggiamento di Vance e Trump sta spaccando l’opinione pubblica americana. Se da una parte una fetta dei Repubblicani appoggia il disimpegno dagli aiuti a Kiev, dall’altra una parte degli americani e dell’opinione pubblica internazionale considera l’atteggiamento dell’amministrazione Trump come un tradimento dell’Ucraina.
Le prossime settimane saranno cruciali per capire se la frattura tra Washington, Kiev e gli alleati europei sarà definitiva, oppure se ci sarà spazio per una mediazione che eviti un completo isolamento dell’Ucraina.