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Attacco hacker in Italia: colpiti i portali di Intesa Sanpaolo e altre infrastrutture

Nuovo attacco da parte del collettivo NoName 057. Colpiti siti collegati a Intesa Sanpaolo, il porto di Trieste e il servizio idrico di Novara.

Obiettivo: Intesa Sanpaolo

Nella mattinata del 10 gennaio, il collettivo hacker filorusso NoName 057 ha rivendicato un nuovo attacco contro siti italiani. Questa volta, il bersaglio principale è stato il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, con disservizi che hanno interessato alcuni domini secondari, come proprieta.intesasanpaolo.com, e rallentamenti per l’accesso all’Area Clienti del sito principale.

Nonostante i disagi, il servizio di home banking via app è rimasto funzionante, consentendo agli utenti di accedere regolarmente alle proprie operazioni.

Altri obiettivi: Novara e Trieste

Oltre alla banca, NoName 057 ha rivendicato attacchi contro il sito del servizio idrico di Novara e il porto di Trieste. Come avvenuto per gli attacchi precedenti, anche in questo caso i disservizi non hanno comportato danni permanenti o violazioni di dati sensibili.

Come agisce NoName 057

L’attacco è stato realizzato tramite una tecnica DDoS (Distributed Denial of Service), una modalità utilizzata spesso dal gruppo. Questo tipo di attacco consiste nel sovraccaricare i server con un numero artificiale di richieste di accesso, rendendo i siti inaccessibili per gli utenti legittimi.

Non si tratta di attacchi volti a rubare dati o compromettere i sistemi in modo permanente, ma di veri e propri atti di vandalismo digitale. “L’equivalente di lanciare vernice contro la porta di una banca,” come hanno spiegato gli esperti.

L’obiettivo politico e narcisistico

Le azioni del collettivo NoName 057 sembrano avere una duplice finalità: da un lato, inviare un messaggio politico in linea con le tensioni internazionali legate al conflitto tra Russia e Occidente; dall’altro, ottenere visibilità mediatica. Gli hacker sono noti per celebrare i propri attacchi condividendo articoli e post social che ne parlano sul loro canale Telegram, trasformando ogni azione in una sorta di campagna di autopromozione.