Ruffini, Prodi e Gentiloni e il piano cattolico: una corrente nel Pd pronta a sfidare Elly Schlein
L’ex capo dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, lancia una strategia per rafforzare l’area cattolica nel Pd e costruire nuove alleanze.
La missione di Ruffini: unire i cattolici democratici
All’evento “Comunità democratica”, organizzato a Milano da Graziano Delrio, l’ex capo dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha delineato il suo progetto politico. L’obiettivo iniziale è chiaro: strutturare una corrente cattolica all’interno del Partito Democratico per bilanciare l’influenza di Elly Schlein.
Ruffini, appoggiato da figure storiche della sinistra cattolica come Romano Prodi e Dario Franceschini, punta a riunire tutta l’area moderata e cattolica, tracciando un percorso in due fasi: consolidare una corrente nel Pd e, solo successivamente, valutare la creazione di un soggetto politico autonomo.
Il sostegno di Prodi, Franceschini e Gentiloni
Romano Prodi, collegato all’evento milanese, ha ribadito l’importanza dei cattolici democratici come “lievito indispensabile” per costruire un Paese più giusto e dinamico. Il regista dell’operazione Ruffini, secondo molti osservatori, è proprio l’ex premier, affiancato da Dario Franceschini, che mobilita l’area popolare, e dall’ex commissario Ue Paolo Gentiloni, protagonista di un evento parallelo a Orvieto con il movimento “Libertà Eguale”.
La strategia prevede anche il supporto del quotidiano Repubblica, che guarda con favore alla “discesa in campo” di Ruffini, considerandolo una figura chiave per il futuro del centrosinistra.
La sfida a Schlein e la leadership del centrosinistra
Il piano Ruffini è visto come una risposta diretta all’attuale segretaria del Pd Elly Schlein, il cui peso politico viene percepito come eccessivo da una parte del partito. La posta in gioco non riguarda solo gli equilibri interni, ma anche la guida della coalizione del centrosinistra in vista delle prossime elezioni politiche.
Nel suo intervento, Ruffini ha evocato la cosiddetta “formula Ursula”, un’alleanza che, secondo lui, potrebbe essere replicata in Italia per offrire un’alternativa solida alla destra: “David Sassoli ha dimostrato come una maggioranza nata per necessità possa trasformarsi in una scelta stabile e inclusiva.”
Questa proposta lancia un messaggio chiaro a Schlein: la leadership potrebbe passare a una figura dell’area cattolica, come Gentiloni o un altro esponente di quella tradizione politica.
La partita della premiership
La strategia di Ruffini non mira solo a rafforzare i cattolici democratici nel Pd, ma anche a posizionarli come protagonisti nella guida del centrosinistra. La possibilità di vedere un candidato cattolico alla premiership, come avvenuto ai tempi dell’Ulivo, è uno scenario concreto che sta già ridisegnando gli equilibri interni al partito.