Bari & Puglia cronaca

Bari Ospedale Mater Dei, 55enne muore d’infarto dopo sei ore in attesa

Un uomo di 55 anni è deceduto nel 2021 dopo sei ore di attesa in ospedale. Accusati tre medici, uno condannato, due rinviati a giudizio.

Medico condannato per falso, due colleghi a giudizio per omicidio colposo

È stato condannato a otto mesi di reclusione (pena sospesa) il dottor Giuseppe Grandinetti, unico imputato ad aver scelto il rito abbreviato nel procedimento legato al decesso di Giuseppe Pupilla, 55enne di Bari, morto per un infarto dopo sei ore d’attesa al pronto soccorso della Mater Dei Hospital. Il medico è stato riconosciuto colpevole di falso e dovrà risarcire i familiari della vittima.

Parallelamente, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo due medici della struttura: Roberto Moramarco e Sante Schiraldi, quest’ultimo chiamato a rispondere anche di falso. Il procedimento a loro carico inizierà il 14 ottobre. Secondo l’accusa, avrebbero causato il decesso del paziente ritardando il trasferimento in cardiologia e posticipando così l’intervento terapeutico necessario.

Prosciolto invece il primario del reparto di cardiologia, Vincenzo Pestrichella, con la formula “per non aver commesso il fatto”, come disposto dalla giudice per l’udienza preliminare Rosa Caramia.

Ricovero durante la pandemia, decisivo il ritardo nel trasferimento

I fatti risalgono al 4 ottobre 2021, nel pieno delle misure restrittive per il contenimento della pandemia da Covid-19. Giuseppe Pupilla giunse al pronto soccorso della Mater Dei alle ore 19.45, manifestando sintomi compatibili con una patologia cardiaca in corso. A riceverlo fu il medico Roberto Moramarco, in servizio durante il turno serale.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Pupilla fu preso in carico mezz’ora dopo l’arrivo e sottoposto immediatamente a tampone molecolare, risultato negativo. In seguito, dopo la verifica del green pass, gli fu chiesto di attendere. L’attesa si prolungò per circa sei ore, fino al trasferimento nel reparto di cardiologia, avvenuto quando le sue condizioni erano ormai irreversibili.

Il ritardo nella presa in carico e nella somministrazione delle cure specialistiche è stato ritenuto determinante dal pubblico ministero, che ha ipotizzato responsabilità dirette nella catena decisionale medica. Le responsabilità penali saranno ora oggetto del processo ordinario.