Emergenza Corona virus, scienziato barese inventa circuito per sdoppiare il respiratore per assistere 2 pazienti in terapia intensiva

Una delle eccellenze tra i ricercatori italiani è senza ombra di dubbio anche Marco Ranieri, scienziato di Bari di 60 anni.

Marco Ranieri è il direttore del reparto di terapia intensiva del policlinico Sant’Orsola-Malpigni e professore ordinario di Anestesiologia all’Università “Alma Mater” di Bologna.

Marco Ranieri con un suo collega Antonio Pesenti di 68 anni capo dell’Unità di crisi per le terapie intensive della Regione Lombardia ha messo a punto un circuito che permette a un respiratore di essere utilizzato da due pazienti.

Così lo scienziato barese ha raccontato l’esperimento: “Ci abbiamo pensato nella notte fra lunedì 16 e martedì 17 marzo nel corso di una telefonata con Antonio Pesenti. Mi aveva detto  che c’era stato un momento in cui in Lombardia erano finiti i respiratori e c’erano due malati di Coronavirus che non potevano essere aiutati con i ventilatori automatici”.

 Marco Ranieri ha raccontato che: “L’anestesista in servizio li stava ventilando a mano con il pallone di Ambu, un dispositivo manuale usato in caso di emergenza. Con Antonio abbiamo condiviso ricerche importanti sull’insufficienza respiratoria acuta per tanti anni e così ci siamo messi subito a lavoro”.

Lo scienziato ha poi detto che : “Abbiamo chiamato un’azienda del distretto industriale di Mirandola chiedendo se avessero la possibilità di produrre il circuito che avevamo pensato. La risposta è stata positiva, senza aver dato loro neanche un disegno”.

Dopo soli tre giorni il dispositivo era pronto: “Funziona a condizione che i sistemi di misura con cui si regolano automaticamente i ventilatori nell’assistenza al paziente siano all’interno della stessa macchina”.

 Marco Ranieri ha voluto precisare: “Speriamo di non doverlo mai utilizzare su un paziente. Perché se saremo costretti a utilizzare quel circuito, vorrà dire che siamo arrivati alla fine. Che saremo disperati. Che il sistema è arrivato a un pelo dal collasso”.