Emergenza Covid-19, Giovanni Rezza dell’ISS “Il fattore temporale ha salvato il sud, ma basta poco a trasformare Bari in una grande Codogno”

Si pensava che il Covid-19 avesse colpito duramente le regioni del meridione d’Italia ma non è stato, fino a questo momento per fortuna, così.

La massima allerta scattò quando, circa un mese fa, ci fu l’esodo di persone dal nord al sud d’Italia. Ci si aspettava che nel Sud si accendessero focolai ma le previsioni sono state smentite.

Giovanni Rezza, capo del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità, ha voluto dare una sua interpretazione a quanto è accaduto.

Il professore ha spiegato il perché in Lombardia il virus si è diffuso rapidamente mentre al Sud no: “Il virus è entrato in Lombardia, probabilmente già prima del blocco dei voli da Wuhan. E lì si è diffuso in un periodo di picco influenzale: almeno inizialmente è stato molto difficile da diagnosticare. Poi si è trasmesso principalmente per contiguità, senza compiere salti a distanza, se non per qualche cluster ben circoscritto in Veneto, a Rimini e verso le Marche. Quando l’epidemia si è diffusa in tutta Italia e sono nati dei focolai al Sud, le autorità erano già preparate”.

A evitare, secondo il professore, il diffondersi del Covid-19 al sud è stato il provvedimento di distanziamento sociale: “Il provvedimento di distanziamento sociale ha ostacolato il virus al Meridione prima che potesse diffondersi nelle stesse misure del Nord, dove circolava da parecchio tempo. Sì, c’è stata qualche catena di trasmissione a Roma, una città molto popolosa. Alcune catene si sono viste nelle Rsa, le residenze per anziani: ma quando il virus è arrivato davvero, i provvedimenti di distanziamento sociale erano stati già presi. Il fattore temporale ha salvato il Meridione”.

Giovanni Rezza ha anche voluto chiarire che il virus può ancora propagarsi velocemente al sud: “Molto dipenderà dalle misure che si prenderanno e da quanto la popolazione le rispetterà. È difficile fare scenari perché, fin quando non ci sarà un vaccino, il virus circolerà. Non ce ne libereremo. Se si mollasse con le precauzioni, basterebbe poco tempo a trasformare Bari in una grande Codogno. Bisogna tenere molto alta la guardia, il distanziamento sociale ha dimostrato di riuscire a contenere il contagio e bisogna continuare su questa strada. Anche quando ci sarà la cosiddetta fase 2, occorrerà muoversi con cautela: la politica dovrà trovare un equilibrio tra la necessità della ripresa economica e la salvaguardia della salute pubblica. Il distanziamento sociale dovrà continuare”.