Aurora Ramazzotti, “il confronto con mia madre Michelle Hunziker, una grande sofferenza”

Arriva un’età, quella adolescenziale in cui è difficile piacersi e gli altri sembrano sempre migliori di noi.

Il confronto è inevitabile tra adolescenti e difficile da affrontare ma, quando a confrontarti sono gli altri e dal confronto ti fanno uscire anche perdente, allora è davvero dura da reggere.

Aurora Ramazzotti e il confronto con la mamma Michelle

Questo è accaduto ad Aurora Ramazzotti, figlia di Michelle Hunziker di Eros Ramazzotti che, con estrema sincerità e candore, ha raccontato ciò che le è accaduto e che per lei è stato estremamente doloroso.

Aurora ha racconta così: «Ho provato un dolore grande Avevo 14 anni e dicevano che mamma era più bella, ho sofferto»

E poi, ha continuato: «Ho avuto problemi di peso, di pelle, di confronto, soprattutto con l’imposizione della nostra società, di come uno deve essere secondo le imposizioni. Avevo 14 anni, non lo dimenticherò mai, e c’era la mia foto in copertina al mare con mia madre, dove dicevano che mia madre era più bella di me. Insomma, avevo 14 anni compiuti, una ragazzina».

E poi ha voluto spiegare meglio: «Sarò sempre un po’ in difficoltà, ma combatterò sempre per amarmi. Non devi cercare negli altri la forza per amarti, perché lì non la troverai, la devi cercare in te».

Aurora e il post “la perfezione non esiste”

Aurora Ramazzotti ha compiuto un gesto davvero coraggioso per una ragazza della sua età. Ha postato una sua foto senza ritocchi che mostra, in tutta evidenza, un viso pieno di brufoli e ha commentato così: «Sembra che le nuove generazioni vogliano diventare senza imperfezioni. La colpa è anche dei social che alimentano questo fenomeno, che è pericoloso».

“Per postare una foto così, come l’hai scattata, ormai ci vuole coraggio. Soprattutto per chi da sempre fa a botte con la sua insicurezza, il suo peso, i suoi brufoli”.

“Abbiamo dato vita ad una piattaforma dove essere ‘umani’ spicca perché è quasi strano. Siamo tutti belli, famosi, felici e realizzati. Certo, condividere il bello è giusto e lo sarebbe ancor di più se non fosse un mondo un po’ contorto in cui tutti fanno a gara con gli altri. Anche io gioco la mia parte ma cerco sempre di farlo mantenendo quella componente di verità perché altrimenti non sarei fedele a me stessa. E poi non mi piace fingere di essere qualcuno che non sono”.

 “Troverò sempre assurdo che qualcuno possa anche lontanamente ispirarsi proprio a me che sono un disastro sia dentro che fuori. Ma allora, visto che ne ho la possibilità, sfrutterò questa stessa piattaforma che sa di perfezione per ricordarci che la perfezione non solo non esiste, ma non è neanche bella. Siamo belli noi, con le nostre cicatrici, e anche se sembra tutto un po’ cliché, a questo punto non c’è cosa a cui credo di più”