Striscia la Notizia, Mingo del duo Fabio e Mingo parla dopo anni del suo licenziamento in diretta e dice “Io sono l’unico al mondo che …

Nel 2015 fece scalpore una puntata del tg satirico “Striscia la notizia” durante la quale inaspettatamente il pupazzo rosso più famoso d’Italia, il Gabibbo annunciò all’Italia intera che Mingo e Fabio non avrebbero più lavorato per Striscia per motivazioni gravissime.

All’inizio, quando fu data la notizia, pochi capirono casa stava accadendo e che si trattava a tutti gli effetti di un licenziamento annunciato in diretta Tv ma poi, man mano che le ore passavano si delineò molto bene la situazione.

Fabio e Mingo inviati di “Striscia la notizia”

Fabio e Mingo sono stati per molti anni gli inviati baresi di “Striscia la notizia”. Io pubblico si nera affezionato a loro e li seguiva molto come , d’altra parte, tutti gli inviati di Striscia riconoscendo loro quella veste di rigore e di severità giusta nello scoprire le “magagne” che avvengono nel nostro paese.

Fabio e Mingo erano diventati molto famosi e apprezzati per i loro servizi anche se del duo l’unico parlante era Mingo. Ma Fabio era l’accompagnatore muto che, in qualche modo, era un’ottima spalla comunque.

Mingo accusato per truffa, simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione

Quando il Gabibbo diede l’annuncio in tv che Fabio e Mingo non avrebbero mai più lavorato per “Striscia la notizia” per motivazioni gravissime, tutta l’Italia rimase con il fiato sospeso e ancora di più, i diretti interessati che, a loro dire fino a quel momento non sapevano nulla di cosa stava loro per accadere.

Mingo ripercorre così ciò che gli è accaduto e dice, in occasione di un’intervista rilasciata  a La Gazzetta del Mezzogiorno: “L’importante è essere pronti a reagire perché le cose possono accadere anche ingiustamente, come nel mio caso”.

E poi aggiunge: “Penso che nessuno in Italia, anzi in Europa, o forse nel mondo possa vantare il primato di essere stato licenziato in diretta tv da un pupazzo di pezza rosso simbolo di un varietà televisivo… Noi cascammo dalle nuvole. Non avevamo neanche visto la trasmissione quella sera. Durante la trasmissione il pupazzo rosso aveva sentenziato la mia fine. A pensarci adesso mi vien da sorridere: essere giudicati, processati e sentenziati in diretta televisiva da un pupazzo di pezza. L’Italia è davvero il Paese dei paradossi”.

E poi continua il suo racconto: “Nessuno ci rispondeva, nessuno ci dava spiegazioni”.

A proposito delle accuse che gli sono state mosse dice: “Mai inventato nulla. Era tutto così strano. Come vi sentireste se dopo vent’anni circa, i vostri datori di lavoro, diventati dopo anni anche vostri amici, quelli che considerate parte integrante della vostra famiglia, vi voltassero inspiegabilmente le spalle, smettessero di rispondervi al telefono e vi accusassero in diretta tv come se foste il peggiore dei criminali?”.