“Vita in Diretta” Mario Adinolfi ad Alberto Matano “Ti sei indignato per gay 1? e allora perché …“

La storia infinita dei rapporti tra Alberto Matano e Lorella Cuccarini e la conseguente cacciata della Cuccarini sia da “Vita in diretta” che dai palinsesti Rai non accenna a finire anche se ormai, a settembre, con la ripresa della normale programmazione autunnale, i giochi sono ormai fatti.

Questa volta, chi ha avuto da ridire parlando per la prima volta dopo un lungo silenzio durato tutta l’estate, è stato proprio Alberto Matano che, se fino ad ora ha preferito il silenzio, in questi giorni ha commentato, rilasciando diverse interviste, tutti gli attacchi alla sua persona.

Alberto Matano commenta gli attacchi alla sua persona

Dopo l’intervista rilasciata da Fabio Canino durante la quale la giornalista gli ha fatto la domanda diretta se Alberto Matano fosse gay e Canino è rimasto in silenzio, è intervenuto Matano che ha detto di aver provato un sentimento di vergogna a leggere quell’intervista e che, pur sottolineando di non essere gay, ha ritenuto inaccettabile che fossero fatte domande così personali suo conto quando le etichette e le classificazioni sono dannose e non servono a nessuno e l’orientamento sessuale non dovrebbe incidere in alcun modo sulla professionalità di qualcuno.

La reazione di Mario Adinolfi e la risposta alle dichiarazioni di Alberto Matano

Mario Adinolfi, dopo aver letto le dichiarazioni rilasciate da Alberto Matano ha ribattuto così: “Su Chi, il settimanale patinato più venduto in Italia, Alberto Matano torna sulla questione “Gay1”. Prova a fare la vittima. Rispiego: il tema non è il suo orientamento sessuale. La questione è l’occupazione di tutti gli spazi utilizzando la filiera della lobby Lgbt che da Palazzo Chigi domina Rai 1. Matano questo lo sa bene“.

E poi, ancora: “Se cacciate Lorella Cuccarini e occupate tutti gli spazi da Unomattina a La Vita in Diretta fino a Ballando con le stelle, per un disegno preciso di spartizione decisa sul piano politico, beh questo è stato denunciato da molti ieri quando i cacciati erano Santoro o Luttazzi e sarà denunciato da noi oggi anche se sembra ci sia il terrore a farlo. Il Popolo della Famiglia vi dice: attenti, il servizio pubblico radiotelevisivo non è Cosa Vostra, il canone lo pagano le famiglie italiane e il PdF chiede per loro rispetto”.