Ramy morto nella fuga: 2 anni e 8 mesi all’amico che era alla guida
Fares Bouzidi è stato riconosciuto colpevole di resistenza a pubblico ufficiale dopo la fuga in scooter in cui morì Ramy Elgaml a novembre.
Condanna e risarcimento per la fuga del 24 novembre
È stata emessa una condanna a 2 anni e 8 mesi per Fares Bouzidi, il ventiduenne che si trovava alla guida dello scooter coinvolto nell’inseguimento dei carabinieri la sera del 24 novembre scorso, in seguito al quale perse la vita Ramy Elgaml, passeggero del mezzo. La decisione è stata pronunciata dal giudice per l’udienza preliminare di Milano, Fabrizio Filice, al termine del procedimento celebrato con rito abbreviato.
L’accusa nei confronti di Bouzidi era quella di resistenza a pubblico ufficiale, in riferimento alla fuga durante un controllo delle forze dell’ordine. Il giudice ha inoltre stabilito un risarcimento di 2.000 euro ciascuno per i sei carabinieri che si sono costituiti parte civile nel processo. La richiesta era stata avanzata dai loro legali, tra cui gli avvocati Paolo Sevesi e Arianna Dutto, che avevano chiesto un risarcimento equitativo per il danno morale subito dagli agenti coinvolti nella vicenda.
Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro novanta giorni, come previsto dalla prassi.
La posizione della difesa e il futuro processo
A commentare l’esito del processo è stato Marco Romagnoli, avvocato difensore di Bouzidi, che ha affermato: “È una sentenza che ci delude perché la pena è stata troppo elevata rispetto a quella che è la realtà dei fatti contestati. Le sentenze non si commentano, ma si impugnano quindi aspettiamo le motivazioni”. Il legale ha poi aggiunto: “Fares sapeva che questa cosa era possibile e che la condotta assunta era scorretta e andava punita. Sa che non è una sentenza definitiva”.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Bouzidi stava guidando il mezzo a due ruote senza patente e, secondo le analisi, dopo avere assunto sostanze stupefacenti. Durante la fuga avrebbe effettuato manovre pericolose, guidando a velocità sostenuta e imboccando anche strade in senso contrario, mettendo a rischio la propria vita, quella del passeggero e quella degli agenti che cercavano di bloccarlo.
Oltre alla condanna per resistenza, per Bouzidi si aprirà un nuovo procedimento penale con l’accusa di omicidio stradale, in concorso con uno dei carabinieri alla guida della pattuglia che partecipò all’inseguimento. Anche questa vicenda sarà esaminata in sede giudiziaria per accertare tutte le responsabilità nella tragica dinamica che portò alla morte di Ramy Elgaml.