Arabia Saudita, attacco Isis kamikaze in moschea 15 i morti

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Una strage in Arabia Saudita rivendicata dall’Isis.

Un terrorista islamico si è fatto esplodere in un luogo religioso dove le reclute della polizia saudita stavano pregando.

La forte esplosione ha provocato la morte di 15 soldati e il ferimento di 9.

A rendere noto l’attentato è stato il ministro degli interni dell’Arabia Saudita che ha smentito il bilancio reso noto dalla nota tv notizie el-Ekhbariya che aveva annunciato la morte di 17 poliziotti affermando che, invece, ne erano morti due in meno 15 e che erano rimasti gravemente feriti 9.

A rivendicare l’attentato è stata una organizzazione di terroristi nata da poco in Arabia Saudita che sostiene di essere affiliata con l’Isis.

L’organizzazione terroristica Saudita che ha rivendicato la strage nel luogo di culto delle reclute della polizia aveva anche rivendicato l’attentato ed altri due attacchi uno dei quali al-Quidih che aveva provocato la morte di 22 persone, invece a Dammam ne erano morti 4.

L’attentato che ha provocato la morte di 15 reclute è avvenuto ad Abha un paese dell’Arabia Saudita che si trova ai confini con lo Yemen.

L’Arabia Saudita da qualche mese sta inviando i suoi aerei in Yemen per bombardare le truppe dei ribelli Houthi che lottano per defenestrare il governo attualmente in carica di Abd Rabbo Mansur Hadi.

Le immagini mostrate dalle televisioni dell’attacco sono molto cruente.

Nel video si vedeva il luogo di culto ridotto in macere e sangue sparso ovunque.

I cittadini di Abha, subito dopo la strage, per cercare di aiutare i medici a salvare le 9 reclute ferite dall’attentato terroristico sono in coda agli ospedali per donare il sangue.