Pierluigi Diaco attacca, ancora una volta, una sua ospite, a Corinne Clery “Sei bugiarda” e questa volta il web non glielo perdona

Pierluigi Diaco padrone di casa a “Io e te” trasmissione televisiva firmata Rai, questa volta è davvero al centro della bufera.

Negli ultimi mesi, infatti, non si fa altro che parlare di lui e del suo modo di trattare i suoi ospiti e i suoi collaboratori.

In questi mesi, nonostante la trasmissione sia molto seguita e piace, Diaco è stato tanto criticato.

Diaco e il suo modo di trattare ospiti, come attacca Corinne Clery

Pierluigi Diaco, dicevamo che negli ultimi tempi ha avuto modo di essere così diretto da sembrare un po’ duro con i suoi ospiti. Ne sanno qualcosa Jo Squillo o anche una signora che ha avuto una rispostaccia solo per aver precisato che di figli non ha tre e non due, come erroneamente aveva detto Diaco.

Diaco, quando la situazione non gli va a genio usa spesso le sue due frasi più “famose” “Datte na calmata” e “Vuoi condurre tu?”.

Ieri è stata la volta di Corinne Clery che, ospite da lui ha raccontato quanto per le siano state importanti le figure degli psicologi nella sua vita quando ha partecipato ai reality.

Diaco ha controbattuto il percorso con il psicologi è una cosa seria e non  può essere relegato ad una trasmissione televisiva dove di verità non c’è nulla.

 Poiché Corinne Clery insisteva sulla sua posizione della quale era fermamente convinta, ha chiesto a Diaco se pensava che lei mentisse e Diaco ha risposto di si dandole della bugiarda.

 Il mondo del web è insorto e l’ha attaccato molto dicendosi stanco dei suoi continui attacchi agli ospiti in studio.

Diaco parla delle sue idee sulla Meloni e di Salvini con un post dal titolo: “tanto per fare chiarezza e per amore di sincerità”.

Pierluigi Diaco ha deciso di scrivere un lungo post per precisare qualcosa sul suo rapporto con la politica e ha scritto così: “Ho una formazione cattolica e di sinistra. Di gentiluomini nella mia giovinezza ne ho conosciuti diversi, tra cui Sandro Curzi e Piero Fassino. Poi negli anni, collaborando con Giuliano Ferrara e scrivendo per Il Foglio ho capito il tasso di ipocrisia del mondo culturale di provenienza. Mi ritengo un liberale e constato che se tu non stai dalla parte della “dittatura” culturale che conta ti liquidano con sufficienza. La mia sessualità non è una patente d’identità ma un dettaglio della mia personalità. Sono unito civilmente, sono cattolico e sono un elettore moderato che vota centrodestra…“.

E poi ha continuato così: “… Il buon senso non è né di destra né di sinistra. Del resto Giorgia Meloni, che è prima di tutto mia amica, la vogliamo liquidare come un fenomeno di destra? A me sembra una donna coraggiosa con posizioni anticonvenzionali e affatto ideologiche. Come del resto Salvini”.